Da 70 anni c’è una famiglia che con passione, determinazione, lavoro e amore per il territorio porta avanti un’attività di ristorazione nel cuore di Firenze che è fra i maggiori ambasciatori della qualità della carne certificata Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP. Parliamo del Braciere Malatesta, presente da molti anni nel circuito ‘Ristorante Amico del Vitellone Bianco’ e all’interno di Vetrina Toscana, scelto come location della Masterclass organizzata pochi giorni fa in occasione di BuyFood Toscana 2023, evento della Regione Toscana dedicato alle eccellenze agroalimentari regionali con la partecipazione di buyers e giornalisti di settore. Insieme a noi erano presenti all’iniziativa anche il Consorzio Tutela Olio Seggiano DOP, il Consorzio del Prosciutto Toscano DOP e Cantuccini Toscani IGP, che ringraziamo per la collaborazione.
Per ringraziare il Braciere Malatesta dell’ospitalità e della professionalità che lo contraddistingue da sempre e per iniziare a conoscere chi fa parte del circuito ‘Ristorante Amico del Vitellone Bianco’, abbiamo intervistato Alessandro Armati, titolare insieme alla compagna, Guya Baglioni, e a Christian Baglioni.
Dal 1954, infatti, il Braciere Malatesta è sempre appartenuto alla famiglia Baglioni, succedendo di generazione in generazione fino a oggi con Christian Baglioni, Guya Baglioni e Alessandro Armati. Nato dall’esperienza e dall’evoluzione de La Lampara, ha accompagnato generazioni di fiorentini, e non solo, prima come locale in cui passare le serate tra eventi, cinema e qualche buon boccone della tradizione fiorentina, e oggi come ristorante capace di unire il territorio alla qualità delle migliori eccellenze toscane. Ecco cosa ci ha raccontato Alessandro.
Quando nasce il Braciere Malatesta?
“Il Braciere Malatesta nasce nel 1954 con la famiglia Baglioni e il prossimo anno spegneremo 70 candeline. Siamo orgogliosi di poter continuare con passione e orgoglio la tradizione familiare, che ha cresciuto generazioni e generazioni tra i fornelli. Qualcuno ha intrapreso strade diverse, mentre altri, come Christian e Guya, sono rimasti qui per portare avanti la storia della famiglia. Oggi siamo un ristorante molto conosciuto a Firenze e dai fiorentini. La nostra mission non è solo quella di soddisfare il cliente, ma anche di farlo uscire con una consapevolezza in più sul territorio e le sue eccellenze. Siamo a Firenze, ma la nostra cucina parla toscano a 360 gradi, con prodotti di qualità ed eccellenze certificate, come la carne del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP. Credo sia un dovere per ogni chef portare l’amore per la sua terra all’interno dei piatti che vengono creati e questo non vuol dire per forza proporre cucina tradizionale. La cucina è fantasia, ma la possiamo legare al nostro territorio in tantissimi modi”.
Da quanti anni fate parte del circuito Ristorante Amico del Vitellone Bianco e perché avete aderito?
“Da oltre 13 anni e crediamo che sia una grande iniziativa e una bella opportunità per promuovere piatti ed eccellenze toscane come il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP. In particolare, io sono rimasto innamorato della storia e della filosofia che questa carne racchiude. Nel nostro ristorante utilizziamo molto la Chianina certificata con questo marchio e i nostri piatti con questa carne offrono ai clienti la possibilità di uscire dal locale con un’esperienza sensoriale e una maggiore consapevolezza su ciò che hanno assaggiato”.
Il vostro ristorante fa parte anche del circuito Vetrina Toscana sostenuto dalla Regione. Cosa vi ha spinto ad aderire?
“Crediamo che questa iniziativa sia il connubio perfetto tra valorizzazione del territorio e promozione delle eccellenze. I nostri clienti sono sempre molto curiosi di capire e scoprire i prodotti che utilizziamo, dalla pasta fatta in casa al vino del produttore locale, passando dal formaggio in arrivo sempre dal territorio toscano fino ad arrivare alla carne ‘Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP’”.
Qual è, a tuo giudizio, il punto di forza del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP e qual è il riscontro dei clienti?
“Direi che il punto di forza della carne certificata Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP è proprio il riscontro dei clienti. Quando assaggiano i nostri piatti a base di Chianina, rimangono sempre estasiati dal sapore di questa carne pregiata. Cerchiamo di proporre tagli diversi, per valorizzare ancora di più la consapevolezza e la diversità tra carne e carne, e raccontiamo del controllo meticoloso che il Consorzio di Tutela Vitellone Bianco dell’Appenino Centrale IGP svolge per garantire qualità e sicurezza ai consumatori. I nostri clienti, che siano locali o stranieri, sono sempre molto preparati, con un background già consolidato in termini di conoscenza dei prodotti. Per questo motivo, è doveroso utilizzare ingredienti e materie prime di alta qualità, perché è proprio quello che un cliente cerca all’interno di un ristorante di alto livello”.