Il Consorzio di tutela Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP guarda al nuovo anno con determinazione, nonostante un panorama di luci e ombre, e obiettivi chiari: valorizzare la qualità della carne certificata, sostenere l’intera filiera e dare voce alle sfide quotidiane degli allevatori. Ne parliamo con il presidente Stefano Mengoli.
Come si è chiuso il 2024 per il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP?
Il bilancio è sostanzialmente positivo: abbiamo mantenuto stabili le certificazioni IGP, registrato un significativo rilancio delle quotazioni delle tre razze e assistito a una confortante inversione di tendenza per la Chianina. Tuttavia, accanto a questi risultati incoraggianti, si affacciano alcune preoccupazioni per il futuro.
A cosa si riferisce in particolare?
Nel 2025 prevediamo una diminuzione dei volumi di produzione e delle certificazioni. Questo non per il calo dell’interesse o della domanda da parte dei consumatori, ma per una ridotta disponibilità di prodotto. Le ragioni sono molteplici: l’aumento dei costi, una burocrazia sempre più complessa, vincoli ambientali stringenti e i danni crescenti provocati dalla fauna selvatica. Questi fattori scoraggiano gli allevatori e compromettono l’efficienza e la sostenibilità della filiera, con conseguenze che si riflettono sull’intera catena e arrivano fino ai consumatori.
Cosa può fare il Consorzio di Tutela in questo contesto?
Non è semplice, perché molte delle criticità esulano dalle nostre competenze dirette. Tuttavia, ci impegniamo costantemente per rappresentare gli interessi della filiera presso le autorità competenti. In particolare, lavoriamo per sensibilizzarle sulle peculiarità dei nostri allevamenti puntando sulle loro dimensioni ridotte rispetto alle grandi produzioni intensive, l’equilibrio secolare con la natura e il loro basso impatto ambientale. Inoltre, chiediamo maggiore attenzione per limitare i danni causati dalla fauna selvatica promuovendo una convivenza sostenibile tra uomo e natura.
Le attività del Consorzio non finiscono qui.
Assolutamente no. Ogni giorno continuiamo a investire nella promozione e nella tutela della nostra carne certificata. Il marchio Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP è da sempre sinonimo di eccellenza, territorialità, tipicità e tradizione. Valori che ci impegniamo a far conoscere sempre di più con numerose attività in tutta Italia rivolte a target diversi.