Il Consorzio di Tutela Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP si occupa da oltre 25 anni di controllare e valorizzare la qualità della carne certificata che proviene dalle tre razze previste dal Disciplinare: Chianina, Marchigiana e Romagnola. Per raggiungere al meglio questi obiettivi è fondamentale coinvolgere l’intera filiera e tutti i suoi attori e qui gioca un ruolo fondamentale la ristorazione attenta alla qualità dei prodotti utilizzati in cucina. Per approfondire meglio questo tema, ne abbiamo parlato con Luigi Cremona, critico gastronomico e fondatore dell’iniziativa Emergente Chef, a cui ha aderito nelle ultime edizioni anche il nostro Consorzio.
Secondo la sua esperienza pluriennale nel settore, quanto è importante l’utilizzo dei prodotti DOP e IGP nella ristorazione?
Direi che è fondamentale. I prodotti italiani DOP e IGP hanno cambiato il volto dell’Italia a tavola e oggi il nostro Paese è in cima a tutte le classifiche mondiali grazie a un nuovo modo di raccontare le nostre eccellenze agroalimentari. In questo contesto, i ristoranti attenti alla qualità svolgono un ruolo fondamentale, dal momento che trattano prodotti eccellenti con altrettanta eccellenza per esaltarne al meglio i sapori e le caratteristiche. Il bello dei nostri prodotti DOP e IGP è che sono tanti e vari e ci permettono di raccontare veramente la nostra nazione da Nord al Sud, facendo conoscere anche sapori e piatti che spesso non siamo abituati a mangiare. Come nel caso dei tagli pregiati del Vitellone Bianco, dalla groppa fino al diaframma, forse il meno conosciuto, che abbiamo imparato ad assaporare grazie al lavoro di qualificati chef nei loro ristoranti.
Come può la ristorazione valorizzare la tutela dei prodotti DOP e IGP?
Credo che la ristorazione abbia già intrapreso questo percorso da tempo. Se cerchiamo la qualità dobbiamo partire da una materia prima di eccellenza e non possiamo fare a meno di prodotti a marchio DOP e IGP. La ristorazione, inoltre, è un valore aggiunto per raccontare e conoscere questi prodotti e può farlo attraverso piatti semplici e sapori che spesso non prepariamo a casa, anche per pigrizia, per poi scoprire che in realtà sono semplici da cucinare. Così facendo si crea una filiera di conoscenza delle materie prime che educa tutti alla ricerca dell’eccellenza e della qualità.
Come procede la collaborazione avviata con il Consorzio di Tutela del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP con Emergente Chef?
Abbiamo intrapreso questa strada più di un anno fa e credo che da entrambe le parti ci sia grande interesse a proseguire insieme. Emergente Chef è nato per promuovere giovani promesse della cucina italiana di alta qualità e credo che questa sia un’opportunità non solo per chi partecipa, ma anche per i prodotti di eccellenza con cui questi ragazzi e ragazze sono chiamati a cimentarsi ai fornelli. La carne certificata Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP, buonissima e di alta qualità, è sicuramente uno di questi e rappresenta una vera e propria eccellenza del Made in Italy a tavola, capace di valorizzare un legame unico con il territorio di produzione e di allevamento dei bovini, quale è l’Appennino Centrale.