Sapevi che…il “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP” è una certificazione sulla carne e non sulle razze che la producono?
L’appartenenza del bovino alla razza Chianina, Marchigiana o Romagnola è soltanto uno dei requisiti necessari per ottenere il marchio “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP”. Questo comprende, infatti, anche il legame degli animali con il territorio in cui vengono allevati, le modalità di allevamento, l’utilizzo di foraggi tipici dell’area di produzione e le caratteristiche chimico-fisiche proprie della carne. Il rispetto di tutti questi requisiti si traduce nella qualità, nella tipicità e nella tradizionalità certificate dal marchio “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP”.
Sapevi che…parlare di “Chianina IGP”, “Marchigiana IGP”, “Romagnola IGP” è un errore?
La “Chianina IGP”, la “Marchigiana IGP” o la “Romagnola IGP” non esistono. La denominazione registrata e riconosciuta dall’Unione Europea nel 1998 è “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP” ed è vietato registrare e proteggere i nomi delle razze e delle varietà.
Sapevi che…nel Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP tutti i bovini sono di “razza”?
Per legge si può dire che un bovino è di “razza” quando si ha la garanzia della sua “purezza genetica”. Questo è possibile con l’iscrizione al relativo Libro Genealogico Nazionale dopo i controlli sull’intera genealogia. Il marchio “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP” certifica le carni provenienti solamente da animali di “razza” Chianina, Marchigiana e Romagnola, garantendo i loro caratteristici e specifici parametri chimico-fisici.
Sapevi che…tutta la filiera del Vitellone Bianco dell’Appennino centrale IGP è soggetta a rigidi controlli?
Oggi la filiera del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP conta 3.218 allevatori in 8 regioni del Centro Italia (Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Molise, Abruzzo e Campania); 77 mattatoi; 77 operatori commerciali; 123 laboratori di sezionamento e 997 macellerie iscritti al controllo, distribuiti in tutta Italia. Tutti i soggetti sono tenuti al rispetto rigoroso dei requisiti stabiliti dal Disciplinare di Produzione per far sì che la carne prodotta possa essere certificata con il marchio IGP “Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale”.