Il Consorzio Tutela del Vitellone Bianco dell’Appenino Centrale IGP fa parte da tempo di Origin Italia, Quore Toscana e AssoIG. Quali sono gli scopi di queste associazioni e le motivazioni che vi hanno spinto a farne parte?
Siamo associati a Origin Italia dal 2006, anno in cui è nata come AICIG, Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche con il compito di farsi portavoce delle esigenze collettive dei consorzi di tutela riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole. Oggi Origin Italia riunisce 83 consorzi di tutela dei prodotti agroalimentari DOP e IGP e rappresenta oltre il 95% delle produzioni italiane a Indicazione Geografica. Inoltre, è associata a livello internazionale alle organizzazioni Origin Mondo e Origin Europa ed è socio fondatore della Fondazione Qualivita. AssoIG e Quore Toscana, invece, riuniscono consorzi di tutela di prodotti DOP e IGP per favorire la promozione, la valorizzazione e la tutela delle indicazioni geografiche rispettivamente campane e toscane. Il nostro Consorzio è all’interno di queste associazioni perché crediamo che sia molto importante creare sinergie fra tutti i soggetti che operano nei sistemi di qualificazione DOP e IGP.
Qual è, per un consorzio di tutela, il valore aggiunto di far parte di associazioni come queste?
Abbiamo sempre creduto che i rapporti di collaborazione con altri consorzi di tutela e con altre istituzioni sono fondamentali per crescere e per svolgere in maniera più organica ed efficace le attività che istituzionalmente siamo chiamati a svolgere. Questo vale soprattutto per le piccole realtà territoriali e le piccole produzioni, dove la sinergia permette di creare anche economia. La nostra presenza attiva dentro le associazioni di cui siamo soci – come Origin Italia, Quore Toscana e Asso IG – ci permette di svolgere attività informativa e di comunicazione anche in maniera indiretta, partecipando alle numerose iniziative che queste associazioni organizzano. Fra gli esempi più recenti ricordo il G7 Agricoltura a Ortigia con Origin Italia lo scorso settembre; la presenza ad alcuni eventi svolti in Toscana la scorsa estate con Quore Toscana ma anche la partecipazione a fiere ed eventi di settore accanto a consorzi più piccoli e meno strutturati che avrebbero più difficoltà a partecipare. Queste associazioni sono anche gli strumenti importanti attraversi i quali i Consorzi in maniera unita e univoca si interfacciano con le istituzioni (Ministero, Regioni) per affrontare le problematiche delle filiere DOP e IGP o per attivare piani comuni di promozione e di tutela.
Avete altre collaborazioni in essere come Consorzio?
Da anni collaboriamo in maniera molto positiva con la Federazione Italiana Cuochi e con le singole Unioni Regionali, che molto spesso, durante le loro iniziative, contano sulla nostra carne certificata messa a disposizione come sponsorizzazione e opportunità di promozione. Ogni volta, infatti, queste occasioni sono momenti molto importanti per informare operatori del settore e consumatori sul significato del marchio IGP e sulla scelta della qualità a tavola. A queste collaborazioni si uniscono anche quelle con le Regioni del Centro Italia, alcuni distretti del cibo, associazioni culturali locali o Pro Loco, soggetti a cui ci uniamo con l’obiettivo comune di promuovere i diversi territori attraverso le loro eccellenze enogastronomiche.
L’agroalimentare è un asset molto importante per l’Italia, oltre a essere un orgoglio e un’eccellenza, e per questo oggi c’è tanta attenzione e tutela nei confronti dei nostri marchi. Quanto crede sia importante, per i consorzi e le associazioni, fare rete e collaborare? E quali opportunità possono nascere?
Ritengo che, soprattutto in questo momento, il consumatore abbia bisogno di informazioni chiare, corrette e trasparenti. Abbiamo notato, infatti, con grande rammarico, che il consumatore non conosce ancora bene l’importanza e il ruolo fondamentale che le produzioni certificate DOP e IGP rappresentano per le economie dei nostri territori, oltre a essere una garanzia per ciò che arriva in tavola. Oltre a fare rete per favorire la conoscenza e la promozione dei prodotti tipici e delle certificazioni di qualità, è importante anche il ruolo che le nostre strutture, tutte insieme, possono svolgere nella tutela, nei controlli e nella salvaguardia dei singoli prodotti.
Può farci qualche esempio?
Fino a pochi anni fa il nostro Consorzio svolgeva l’attività di vigilanza anche per conto di un altro Consorzio di Tutela molto piccolo, che poteva così ottimizzare le proprie risorse utilizzando la nostra struttura di vigilanza già ben strutturata. Collaborazioni di questo tipo permettono supporti reciproci che vanno a beneficio della qualità dei prodotti e dei loro consumatori. Così come la segnalazione di frodi e abusi a danno di altri prodotti che riscontriamo, talvolta, durante le nostre attività di vigilanza in forma diretta sul territorio o attraverso segnalazioni che riceviamo e inoltriamo prontamente ai consorzi di tutela interessati. Un altro esempio importante è quello dell’ormai famoso ‘CascioBurger’ presentato in degustazione in numerosi eventi e nato dalla collaborazione tra il Consorzio di Tutela del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP e la Casciotta d’Urbino DOP, ma anche gli abbinamenti con l’Aceto Balsamico di Modena IGP che abbiamo presentato più volte in diversi eventi e fiere, la Mozzarella di Bufala Campana DOP, il Pane Toscano DOP e tanti altri prodotti con cui abbiamo collaborato in questi anni e con cui continuiamo a collaborare. L’obiettivo fondamentale è far percepire al consumatore la sensazione di unione e di unicità fra i prodotti DOP e IGP, perché la loro enorme forza, con produzioni così piccole e territoriali, risiede proprio nel legame tra loro, con i loro territori, le tradizioni, la cultura agricola, zootecnica e produttiva. Elementi che devono trasmettere al consumatore sicurezza e garanzia di qualità.